Secondo le stime, il fatturato nel primo trimestre del settore tessile- abbigliamento-moda è in calo del 15%.
Ci troviamo in un periodo economico davvero duro. Molte aziende sono in forte crisi e anche le aziende del settore moda sembrano risentirne, soprattutto le alte griffe del Made in Italy.
I numeri parlano chiaro, 15% in meno di fatturato nel primo trimestre del 2009 rispetto lo stesso periodo dell’anno scorso.
L’assemblea moda si è riunita per discutere del problema e Michele Tronconi, presidente del Sistema Moda Italia, ha dichiarato: ”Alle aziende continua a mancare l’ossigeno del credito, ma non ci manca la volontà di reagire”. Un chiaro riferimento al problema che incontrano le aziende italiane nei finanziamenti dell’ Unione Europea, dove sono sistematicamente penalizzate dalla mancanza di requisiti, quali le dimensioni e l’internazionalizzazione.
Oltre la crisi e i finanziamenti dell’ UE, il calo delle vendite è dovuto anche alla bassa tutela del Made in Italy. Infatti gli esportatori possono importare materiale in Italia senza la famosa dicitura “Made in” camuffando i loro prodotti e confondendo i consumatori. Per questo motivo gli imprenditori italiani chiedono “a gran voce” una legge che renda obbligatoria la dicitura “Made in” per coloro che importano nel bel Paese prodotti tessili dalle nazioni non comprese nell’ UE.
Il 4 Luglio inizieranno i saldi nella maggior parte delle città italiane. Saldi che prevedono aumenti di fatturato fino al 30%. Riusciranno a far tornare il fatturato nella media?
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