Se mi cerchi non mi trovi: diritto all’oblio


La presente proposta di legge è finalizzata a riconoscere ai cittadini, già sottoposti a processo penale, il cosiddetto «diritto all'oblio» su internet”: così inizia il testo della proposta di legge d'iniziativa presentata lo scorso 20 maggio dal deputato Lussana e pubblicata su camera.it
La proposta si pone come obiettivo quello di rappresentare “… una garanzia che - decorso un certo lasso temporale - le informazioni … riguardanti i propri trascorsi giudiziari non siano più direttamente attingibili da chiunque..”.
Per informazioni si intende non solo contenuti ma anche immagini e dati.
La tematica giuridica del “diritto” all’oblio non è nuova comunque, più volte lo stesso Garante per la protezione dei dati personali si è espresso in tal senso, ovvero a favore di chi, nonostante giudicato dalla legge come innocente, ha visto ancora comparire su Internet informazioni riguardanti il proprio caso.
La stessa identica cosa vale per chi, avendo scontato la pena, risulta riabilitato a tutti gli effetti di legge (articolo 178 del codice penale).
La proposta di Legge consta di 6 Articoli: Diritto all'oblio su internet , Ordine di rimozione dai motori di ricerca o di cancellazione dei dati e delle immagini dai siti web sorgente. Inottemperanza, Esclusioni, Diritto al risarcimento del danno, Modifiche al codice in materia di protezione dei dati personali, di cui al decreto legislativo 30 giugno 2003, n. 196, Entrata in vigore.
La proposta di Legge prevede, comunque, delle Esclusioni, infatti non potrà avvalersi di questa tutela: chi è stato condannato con sentenza definitiva alla pena dell'ergastolo, chi è stato condannato per genocidio, terrorismo internazionale o strage, indipendentemente dalla pena in concreto inflitta e chi esercita o ha esercitato alte cariche pubbliche, anche elettive, in caso di condanna per reati commessi nell'esercizio delle proprie funzioni, allorché sussista un meritevole interesse pubblico alla conoscenza dei fatti.