La casa ecosostenibile: bioarchitettura e arredamenti ecologici


Negli ultimi tempi si fa un gran parlare di bioarchitettura, di case ad emissioni zero, di arredamento ecosostenibile. Sopratutto nell’arredamento, la nuova sfida delle case produttrici è quella di creare prodotti ecologici in grado di ridurre l’inquinamento indoor, visto che Il consumatore moderno è sempre più informato su questo argomento e non vuole vivere in un ambiente circondato da prodotti d’arredo tossici o potenzialmente tali. La bio-eco-sostenibilità nell'arredamento diviene sempre di più un’opportunità di mercato per le case costruttrici, un segmento emergente in grado di attrarre più clienti e di comunicare positivamente l’immagine della propria azienda.
Sopratutto dal punto di vista della comunicazione, si moltiplicano le attività rivolte proprio a trasmettere quest’anima “verde” e a definire bene quali siano le caratteristiche fondamentali di un prodotto ecosostenibile.
Innanzitutto il materiale usato deve essere interamente biodegradabile e non deve contenere sostanze tossiche o potenzialmente dannose, come smalti o solventi chimici radioattivi. Inoltre, un design ecologico, deve sempre privilegiare materiali riciclabili, quindi, ad esempio, alla plastica, problematica da smaltire, si preferisce la plastica di riso, interamente biodegradabile.
Un progetto d’arredo ecosostenibile deve avere sempre come punto di riferimento il rispetto per l’ambiente, favorendo lo sviluppo di prodotti elettrici ad alto risparmio energetico, o progettando nuove forme di riscaldamento, come le stufe a bioetanolo che riducono dell’80% le emissioni di anidride carbonica.
Proprio in quest’ottica nascono e si sviluppano nuovi materiali e nuove tecnologie per creare prodotti ecologici e sicuri, in grado di rendere la casa un luogo sano dove abitare. Materiali come il tetrapac riciclato, che viene usato sempre di più dai bioarchitetti come isolante termo-acustico a zero impatto ambientale.
L’ecodesign ha questi fondamentali obiettivi e continuamente cerca nuove soluzioni in grado di ottimizzare le performance ambientali durante tutto il ciclo di vita del prodotto: dal progetto iniziale che include solo un certo tipo di materiali, ed esclude tutti quelli dannosi, all’ottimizzazione della produzione e della distribuzione, fino alla riduzione del consumo energetico e alla semplificazione dei processi di smaltimento.
È ormai un dato di fatto che i materiali e gli arredi della casa sono le principali cause dell’inquinamento domestico, responsabili anche di gravi patologie. In particolare, le esalazioni di prodotti tossici, come il radon, un gas inodore molto nocivo, possono provocare problemi respiratori, emicranie croniche, problemi circolatori e persino tumori. Spesso, nell’arredamento, alcuni prodotti come i mobili per cucina, la moquette ed il truciolato, sono anche assemblati con una colla contenente formaldeide che, se liberata nell’aria ed inalata, produce infezioni delle vie respiratorie e dermatiti. Inoltre, nelle vernici dei mobili sono presenti anche elementi cancerogeni, come i fenoli, l’ammoniaca ed il benzene.
Tutte procedure produttive ormai divenute insostenibili che stanno lentamente lasciando il posto ad una nuova filosofia aziendale più sensibile a problemi ecologici, o meglio, attenta all’emergere di una nuova importante fascia di consumatori che considerano il rispetto dell’ambiente e la pericolosità dei materiali inquinanti come una variabili fondamentali durante il processo d’acquisto di un prodotto, sia esso un mobile, un sapone, o un capo d’abbigliamento.
I dati delle ricerche in questo senso sono chiari: Il 45% degli italiani ritiene che quello dell’ambiente sia un problema importante e il 65% afferma che le aziende non si impegnano abbastanza in progetti ecologici.
La risposta delle industrie a questo segmento di mercato emergente, non si è fatta attendere; si è sviluppata e sistematizzata in quello che oggi viene comunemente chiamato green marketing.
Oggi la nuova veste ecologica del marketing si sta espandendo a macchia d’olio in tutti i settori, proponendo una nuova via, che comunica l’impegno delle aziende nel rispetto dei valori ambientali tramite nuove linee di prodotti ecosostenibili.
Il Green business, come lo chiamano negli Usa, dove già questo settore si è ampiamente concretizzato, sta emergendo con forza anche in Europa e diviene sempre di più un irrinunciabile fattore competitivo, nel mercato nazionale ed internazionale.
Del resto ai consumatori finali poco importa che il Green marketing sia solo una nuova strategia commerciale di aziende alla continua ricerca del vantaggio competitivo, a loro importa solamente che le proprie famiglie, l’ambiente e soprattutto le future generazioni, traggano beneficio da questo nuovo sentimento verde dei mercati, impegnato nel a rispettare sempre di più il nostro mondo e le nostre vite.