L'antica arte della galenica


Galeno era un medico dell’antichità noto per aver diffuso la pratica di creare preparati medicinali mescolando varie sostanze. A lui risale l’origine e l’etimologia della galenica: l'antica arte di preparare farmaci e rimedi a partire da erbe grezze o sostanze farmaceuticamente attive già presenti in natura.

Fino ai primi decenni del secolo scorso la galenica era l'equivalente della moderna tecnologia farmaceutica: i prodotti venduti in farmacia venivano preparati direttamente dal farmacista, la cui professionalità si identificava nel ruolo di preparatore tecnico piuttosto che di distributore di farmaci.

A partire dal secondo dopoguerra, con la crescente disponibilità di un sempre maggior numero di farmaci, terapeuticamente efficaci perché realizzati da industrie al passo con i progressi tecnico-farmacologici e immediatamente reperibili anche nelle zone più remote, grazie ad una rete di distribuzione farmaceutica sempre più estesa e articolata, la pratica della preparazione galenica - da sempre elemento caratterizzante della professione del farmacista – ha visto un lento e inesorabile declino.

Nonostante tutto, ancora oggi il farmacista preserva il suo ruolo di preparatore di prodotti medicinali: nell'ambito di precise disposizioni legislative egli può disporre di un laboratorio galenico, fornito di tutti gli apparecchi, gli utensili, i materiali, i prodotti e i reattivi idonei al numero e alla natura delle preparazioni da eseguire nonché di adeguate apparecchiature per il loro controllo.

La galenica è un'arte specifica della professione del farmacista che ne riconduce il servizio ad una personalizzazione del rapporto con il paziente e ad una sua fidelizzazione. L’esercizio di questa attività richiede solide conoscenze erboristiche e tecniche tramandate in erbari e ricettari galenici e impartite da corsi ecm specializzati.
Del resto le preparazioni galeniche non sono una sopravvivenza arcaica da preservare ostinatamente nella modernità, ma soluzioni che presentano opportunità non previste dall’industria farmaceutica: prima di tutto la possibilità che il medico personalizzi la prescrizione, cosa che sfugge alla standardizzazione del mercato farmaceutico; poi la preparazione di farmaci “orfani” ritirati dalle industrie farmaceutiche perché a loro non più convenienti; infine la prescrizione di prodotti i cui eccipienti possono essere opportunamente modificati per evitare intolleranze al singolo paziente.