Marketing digitale: il futuro nella formazione di alto livello


E' sul finire degli anni '90 che lo sviluppo di internet ha assunto dimensioni tali da richiamare sempre più gli investimenti delle aziende, attratte dall'idea di potersi avvalere di una vetrina globale e proporre i propri prodotti e servizi ad un mercato senza confini geografici, già al tempo capace di esprimere numeri decisamente interessanti, nell'ordine delle centinaia di milioni di utenti a livello mondiale. In modo del tutto corrispondente, sono iniziate a nascere nuove figure professionali legate al marketing nel particolare ambiente di internet, ovviamente in modo disordinato e con un significativo tasso di "impostori" capaci di mimetizzarsi fra chi aveva, se non una professionalità, almeno un approccio professionale, e pronti a rifilare costose fregature alle aziende. A dire il vero, in quel tempo l'internet marketing si faceva in modo spesso improvvisato. Se da una parte c'erano agenzie strutturate e dedite alla vendita di spazi pubblicitari, perlopiù sotto forma di banner, molti operatori agivano come potevano, sfruttando newsgroup, chat e... motori di ricerca. Nel 2000 Altavista si vantava di aver incluso nel proprio indice oltre 400 milioni di documenti, un valore che oggi fa sorridere, ed aggiornava il proprio database con cadenza mensile. Svettare fra i risultati era poco più che un gioco da ragazzi: un title tag ben realizzato, qualche keyword sparsa nella pagina e nei meta tag et voilà, il listing in tutta evidenza era pressoché garantito, così come la soddisfazione del cliente.

In Italia non era ancora ben chiaro il potenziale di questo settore, e pochi pionieri si facevano strada nel mercato con difficoltà che riguardavano, in pratica, il solo aspetto commerciale: il difficile era far capire alle aziende i vantaggi portati da quello che al tempo si chiamava "posizionamento sui motori di ricerca". Da allora è passata tanta acqua sotto i ponti e le cose sono molto cambiate. Finito il tempo dell'ottimismo smisurato e delle acquisizioni "allegre" - come quella dell'83% delle quote di Altavista, pagate da CMGI a Compaq la bellezza di 2,3 miliardi di dollari nel luglio del '99 - è iniziato un lungo percorso di maturazione del mercato digitale. Tante aziende sono nate qua e là, tante persone si sono dedicate al SEP (Search Engine Positioning ) poi ridenominato SEO (Search Engine Optimization) apprendendo i rudimenti del mestiere con la pratica ed il supporto di forum, siti e in seguito anche blog tenuti da professionisti più o meno noti del settore. Uno dei problemi principali delle aziende specializzate in SEM (Search Engine Marketing, termine che comprende anche le nuove forme di keyword advertising) è sempre stato quello del recruitment: il SEM ed l'internet marketing in generale non erano mestieri che si potevano imparare a scuola, ma solo sul campo, senza un approccio veramente metodico. Fortunatamente, il continuo sviluppo della rete e la crescita degli investimenti pubblicitari online hanno finito per avere ripercussioni anche sulla formazione di alto profilo, che da qualche anno si occupa finalmente di marketing sul web. E' il caso, ad esempio, di Ateneo Impresa, che nel proprio parco di master post laurea e executive master propone anche i temi del marketing digitale del web 2.0 al fine di formare dei professionisti della comunicazione digitale e delle nuove opportunità offerte dalla blogosfera, dai social media e dalle community online come Youtube. Un bel passo avanti rispetto all'era degli smanettoni, delle paginacce invisibili con redirezione o dei meta tag creativi, un segno di maturità di un settore il cui sviluppo non ha conosciuto soste negli ultimi tre lustri.
Come in ogni nuovo settore commerciale, anche nel SEM il tempo ha lavorato di fino, invertendo alcuni aspetti della realtà iniziale. Man mano che il web ha attratto gli investimenti delle aziende, i motori si sono sempre più evoluti ed il numero di competitor è aumentato, rendendo l'opera del search marketer sempre più complessa. E' quindi del tutto lecito attendersi che nel prossimo futuro nell' ambiente del marketing digitale si sviluppi una competizione anche dall'altro lato della barricata, con l'esigenza di figure professionali di cultura superiore, rifinita attraverso appositi corsi di formazione di alto livello capaci di trasfondere nei manager del futuro tutta quella conoscenza empirica maturata da professionisti e praticoni della prima ora, opportunamente trasformata in sapere scientifico dagli atenei e dagli istituti di formazione specialistica post universitaria.