Incontro a Palermo sul tema: mafia, cinema e fiction televisive


Mafiosi: eroi o criminali? E’ questo il tema di una manifestazione internazionale in corso a Palermo - nelle giornate di oggi e domani - in cui si affronta il tema della rappresentazione del fenomeno della criminalità organizzata mafiosa nell’ ambito del cinema e delle produzioni televisive (fiction).
L’ incontro a tema è stato promosso dalla Fondazione Banco di Sicilia insieme al network Réseau Images of Justice con la collaborazione della Fondazione Progetto Legalità e si propone di analizzare gli effetti prodotti dalla narrazione del fenomeno mafioso attraverso il cinema e la televisione con il contributo di giornalisti, registi, docenti universitari italiani e stranieri, al fine di comprendere se questo genere di visibilità del fenomeno mafioso faciliti lo sviluppo di una nuova coscienza civile o, piuttosto, favorisca la creazione di modelli distorti, in cui il mafioso finisce per risultare una sorta di eroe.
Il tema del dibattito richiama la polemica suscitata dalla fiction Il Capo dei Capi, incentrata sulla vita del boss mafioso Totò Riina, che annoverò tra i protagonisti persino l’ allora Ministro della Giustizia Clemente Mastella, che giunse ad auspicare il blocco della trasmissione. Il sociologo Antonio Marziale, Presidente dell’ Osservatorio sui diritti dei minori e componente della commissione del ministero che ha prodotto il "Codice TV e minori", giunse ad affermare che "la messa in onda di un film porno in prima serata avrebbe prodotto sicuramente effetti meno nocivi". Ma forse è la critica del PM della Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo Antonio Ingroia - presente all’ incontro in veste di moderatore - quella più preoccupante: recatosi in visita presso una scuola di Palermo, Ingroia chiese agli alunni chi fosse, per loro, il personaggio più simpatico, sentendosi rispondere da tutti "Totò Riina". Per questo Ingroia ebbe a sostenere che fiction come il Capo dei Capi possono essere dannose perché trasformano i mafiosi in icone positive.

La manifestazione in corso a Palermo sarà anche occasione per illustrare i risultati di una specifica ricerca condottta dall’ Università IULM che, prendendo spunto dal film "La siciliana ribelle" di Marco Amenta, interroga un campione rappresentativo di giovani per capire quale percezione abbiano avuto del mafioso e del ruolo dello Stato e della Magistratura. Il sondaggio sarà illustrato dal prof. Gianni Canova.