ISTAT analizza il rapporto tra formazione e lavoro


Il 17 giugno l'ISTAT ha pubblicato un'indagine sull'inserimento professionale dei laureati nel nostro paese, per verificare le chance di occupazione assicurate dai diversi titoli di studio a tre anni dal conseguimento del diploma di laurea. Secondo i dati dell'indagine, relativi al 2007, il 30,2% di chi consegue una laurea lunga lavora già nel momento in cui termina gli studi, il 59,6% dopo un anno e il 73,2% dopo tre anni. Sovrapponibili, con i dovuti distinguo, i dati relativi alle lauree triennali, con una lieve flessione (52,2%) nel livello di occupazione ad un anno dal diploma, dato che però deve essere letto considerando che una percentuale significativa di questi laureati prosegue gli studi con il biennio specialistico. A distanza di tre anni dal conseguimento della laurea, solo il 14,2% dei laureati di corsi lunghi (4-6 anni) ed il 12,1% di quelli triennali cerca occupazione.

Tra le lauree che assicurano più possibilità di occupazione nel triennio successivo al loro conseguimento ci sono quelle in ignegneria (81,3%), quelle del gruppo chimico-farmaceutico (73,7%) e quelle di orientamento economico-statistico (65,7%).
Per quanto riguarda la natura dell'occupazione, poco meno del 70% dei laureati svolge un lavoro che richiede il possesso del titolo di studio conseguito. Con riferimento alla tiplogia di contratto, invece, si rileva che il 40,6% dei laureati in corsi lunghi lavora con contratto a tempo indeterminato, il 19,2% con contratti di vario tipo a tempo determinato, il 18,8% è dedito al lavoro autonomo e il 12% lavora a progetto.

Un dato che fa riflettere è la differenza media di retribuzione tra maschi e femmine, con i primi che mediamente percepiscono il 18% in più. Nel 2007, il reddito medio di un laureato italiano si aggirava sui 1310 euro, mentre nel 2008 in Inghilterra un neolaureato al primo impiego ha percepito mediamente una cifra doppia. A guadagnare meglio sono i più richiesti: medici, ingegneri e laureati del gruppo economico-statistico, ma se si guarda alla soddisfazione personale per le mansioni svolte e per il grado di autonomia ottenuto si notano valori prossimi al 90%. Circa il 70% dei laureati è soddisfatto di utilizzare le conoscenze acquisite e oltre il 75% è soddisfatto per la stabilità del proprio posto di lavoro.

IULM