Il virus A non è più potente di una classica influenza


I Media hanno enfatizzato la notizia del virus A accrescendo l’allarmismo sulla popolazione italiana.
Se analizziamo questa influenza notiamo che, in realtà, non è così malvagia come vogliono farcela sembrare.


I primi casi di infezione da Virus A (H1N1) sono stati riscontrati in Messico, ad Aprile 2009. L’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) si è preoccupata subito di avvertire le Nazioni interessate sui possibili rischi alla popolazione nella contrazione di questo virus. A Giugno l’ OMS ha portato il livello di rischio per la contrazione di questa malattia a 6/6, in pratica il massimo del valore attribuibile.

Il valore di 6/6 ha causato un forte allarmismo, ed i Media hanno contribuito scrivendo “titoli ingannevoli” della notizia sui propri giornali. Tra i titoli più allarmistici troviamo quello del Corriere “Londra, non sale in aereo chi ha i sintomi del virus” oppure quello della Repubblica “Virus A, Londra vieta gli imbarchi”.

Come giustamente titola Il Giornale: ”Influenza, il vero virus è l’allarmismo”. Il polverone alzato su questa notizia è stata tale da causare una forte preoccupazione nella popolazione. In realtà, a detta del dottor Mauro Moroni, il Virus dell’influenza A non è più potente delle nostre classiche influenze. Causa forte febbre ma nel giro di 4-5 giorni si torna a stare bene.

Oggi arriva un'altra conferma dell’eccessivo allarmismo, da parte del Direttore della Sanità Vaticana, Giovanni Rocchi, il quale ammette ai microfoni di Radio Vaticana che è inutile preoccuparsi sia perché in Italia non abbiamo una situazione epidermica in corso, sia perché si tratta di un classico ceppo influenzale, il quale sta semplicemente portando ondate epidermiche al di fuori della stagione abituale.

Distribuzione farmaci