Cosa visitare a Rimini: la storia del ponte di Tiberio


Riviera romagnola: sinonimo di divertimento, relax, benessere, spiagge dorate, sole, abbronzatura, giochi tra gli ombrelloni e soprattutto lontananza dagli stress della vita quotidiana e dai ritmi frenetici che il lavoro impone ad ognuno di noi. Questa, come detto, è la riviera romagnola capace di attirare ogni anno migliaia e migliaia di turisti provenienti da tutta l’Italia ed anche da oltre i confini del Belpaese, per trascorrere le proprie vacanze in mezzo alle bellezze – ed alle prelibatezze, vista anche la cucina pregiata della Romagna – che questa terra, nata per il turismo e per l’accoglienza, offre davvero a tutti, senza alcun tipo di distinzione. Tutti sono contenti in terra romagnola, perché le attrazioni sono in grado davvero di accontentare ogni singolo tipo di gusto o preferenza.

Anche la cultura, oltre a locali e notti brave, trova ampio spazio nelle località della riviera romagnola, come Rimini, provincia principale della zona e città tra le più rinomate e le più visitate in assoluto. Qui sorgono diversi  edifici e monumenti a carattere storico, che riportano indietro nel tempo, alle origini del territorio riminese, prima ancora che questa città divenisse un vero e proprio ‘punto di forza’ della cultura marinara italiana.

Qui sorge, infatti, il famoso ponte di Tiberio. Di cosa si tratta? Il ponte di Tiberio a Rimini è stato costruito nell'età dell'antica Roma. La sua costruzione iniziò nel 14 d.C. sotto il regno di Augusto mentre la fine dei lavori si ebbe nel 21 d.C., sotto il regno di Tiberio. È presente nello stemma della città. Costruito in pietra d'Istria come l'Arco, da esso riprende anche lo stile sobrio ed allo stesso tempo armonico. La struttura è formata da 5 archi a tutto sesto con delle edicole cieche tra arco ed arco. La grandezza di questi archi varia in maniera crescente man mano che ci si sposta verso il centro, dove troviamo l'arco più grande. Dal ponte partivano due vie consolari, la via Emilia che arrivava fino a Piacenza e la via Popilia-Annia che arrivava sino ad Aquileia. Ai bordi della pavimentazione, presenta alcune lastre di pietra con iscrizioni latine.

La presenza di due tacche somiglianti all'impronta di piedi caprini, sulla balaustra posta lato monte, contribuì a diffondere la leggenda di un ennesimo "Ponte del Diavolo". Più verosimilmente poteva trattarsi di incavi per fissaggio di carrucole utilizzate per issare materiale dalle barche che arrivavano fin sotto il ponte. Anche questa è Romagna, quindi. Quella storica, legata a doppio filo con la matrice culturale, e soprattutto capace di offrire itinerari ricchissimi ai numerosi turisti che partono dai tanti Hotel economici Rimini, per trascorrere vacanze indimenticabili, anche grazie all’aiuto di portali come GuidaHotel, che raccolgono le migliori offerte in fatto di alberghi, residence ed appartamenti sulla riviera della Romagna.