Alberto Lecaldano, un professore doc




La prima volta che mi sono trovata ad affrontare un progetto di comunicazione è stato alla fine del corso di Grafica 1 tenuto dal prof. Alberto Lecaldano.

Ero al primo anno di design presso l’Università La Sapienza di Roma, all’epoca non era un corso di laurea ma un diploma universitario nato sotto la sigla DUDI (Diploma Universitario Disegno Industriale) e voluto dal prof. Tonino Paris.

Ogni lezione del corso era supportata da un quartino impaginato con cura estrema dal professore stesso, impossibile dimenticarsene, il progetto finale è consistito nella realizzazione di un opuscolo che illustrasse ai turisti il Roseto Comunale di Roma.

Non mi è più capitato di incontrare il prof. Lecaldano direttamente, ma seguo il suo lavoro per Progetto Grafico, che ricevo regolarmente essendo socia AIAP (Associazione italiana progettazione per la comunicazione visiva). Questa rivista è stata la prima di Grafica in Italia, ed è punto di riferimento nel mondo della cultura del progetto e della professione.

Nel 2009 la rivista ha vinto il “Premio speciale per la traduzione” attribuito all’unanimità dalla Commissione del Ministero per i Beni e le Attività Culturali «in riconoscimento degli elevati apporti culturali o professionali o tecnici o metodologici, realizzati nell'ambito e in supporto del tradurre informazioni, messaggi, normative già concepiti in altra lingua».

Il numero 20, uscito a luglio, è stato l’ultimo curato dal prof. Lecaldano che ha deciso di lasciarne la direzione.

Colgo così l’occasione per ringraziarlo della sua disponibilità e dei suoi consigli di cui tengo sempre conto nei miei progetti.

L’ultimo che sto affrontando è “Il Cortile del Richini” un’edizione in tre volumi che espone il “piano di conservazione programmata” del Cortile centrale della Ca’ Granda di Milano.

Il Cortile della Ca’ Granda, dell’architetto Richini, è sede storica dell’Università degli Studi di Milano, già oggetto di un ciclo di restauro e pulizia negli anni ’90.

L’intero progetto di restauro ha visto la partecipazione di vari gruppi della Statale: storici dell’arte, fisici, chimici, mineralogisti, biologi, informatici.

Tra gli obiettivi c’è anche il trasferimento di competenze e tecnologie ad altri operatori della salvaguardia e tutela di beni architettonici complessi; la divulgazione a un pubblico più generico dei risultati delle analisi tecniche, degli interventi di salvaguardia e della storia del monumento, e la formazione di esperti di conservazione programmata.

Per ora è possibile consultare i contenuti al sito web Progetto Richini; al termine della realizzazione dei volumi si potranno apprezzare fotografie e testi in un elegante formato cartaceo firmato dall’agenzia di comunicazione Creativi Quadrati.

Il progetto è stato presentato dal Centro Interdipartimentale di Ricerca e Servizi per i Beni Culturali nell’ambito del bando Cariplo “Diffondere le metodologie innovative per la conservazione programmata del patrimonio storico-architettonico”.Inserisci link