Religione, devozione, miti. Cadono i tabù negli spot Sky




In Italia non c’è più religione! E invece no. Con buona pace di materialisti, atei e comunisti abbiamo ancora profonde radici nei valori cristiani. Se non ci credete, ve lo insegna lo staff di Murdoch, che ha scelto la parodia del Vangelo per la campagna pubblicitaria Sky estate 2011.

La pesca miracolosa e la devozione popolare per le statue che piangono (o che sudano), evidentemente sono ritenuti ancora simboli attuali, in grado di essere riconosciuti a prima vista e quindi associati al brand, dall’agenzia che ha ideato la campagna, 1861united di Milano, coordinata dal responsabile Brand&Communication Sky Alvaro Krupkin.

E così vediamo Stefano Mauri e Massimo Ambrosini che gettano le reti dalla barca sollevandole cariche di palloni con il sottofondo di Gloria di Umberto Tozzi.

Mentre una statua di Totti viene portata in spalla dai fedeli in processione e Danilo Gallinari moltiplica in un cesto pani e pesci rappresentati sempre da palloni. La Pellegrini non poteva che impersonare Mosè mentre divide le acque del mar Rosso.

Scherza con i fanti e lascia stare i santi, si diceva una volta: ma ogni adagio del “sano vecchio buon senso delle persone per bene” deve essere rovesciato, perché la televisione è dei vincenti, in cui tutti vogliamo identificarci. E i vincenti sono un po’ trasgressivi, possono permetterselo, in fondo sono loro che fanno le regole...

Non è un paragone fra fede sportiva e fede religiosa, né un modo per sdrammatizzare gli eventi e ironizzare su questo fenomeno sociale così forte in Italia. La genialità dello spot è che colpisce come un pugno nello stomaco, dicendo a chiare immagini quello che ogni tifoso in fondo al cuore sa: i calciatori sono i nostri idoli.

E così lo slogan arriva come una naturale conclusione del ragionamento subliminale: “I miracoli accadono solo su Sky sport”. Forse perché invece nella realtà il calcio vede gli scandali delle partite truccate, e i tifosi in fondo in fondo lo sanno.

Progetto video on air nei mesi estivi su Rai, La7, Sportitalia, Discovery e Mtv, richiamato nello stesso periodo in affissione, stampa e radio. Interessanti gli scatti fotografici di Joan Garrigosa per le pagine pubblicitarie e i cartelloni, tra poesia e senso di irrealtà creano un singolare distacco.

Proprio in questi giorni al Festival Internacional de Publicidad y Comunicación de Futból tra le varie agenzie pubblicitarie in gara è stato assegnato a questa campagna l’argento nella categoria Best advertisement of matches and/or competitions”.

E per Natale? Sky si rivolge di nuovo a 1861united e sfata un altro mito, il gran pancione rosso, Babbo Natale in persona. Questa volta l’intreccio di simboli contraddittori è ancora più impressionante.

Il pacifico guidatore di slitta una volta era atteso dai “bravi bambini”. Ma oggi che “bravo bambino” fa disastrosamente rima con “cretino”, è necessario reinventare un Babbo Natale in linea con i tempi. Ed eccolo rivisitato in versione cinematografica, che veste in maniera originale i panni di un supereroe e combatte il male.

Il punto interessante è che qui il meccanismo della comunicazione è opposto alla campagna precedente: evidentemente gli ideatori hanno ritenuto Babbo Natale un simbolo ormai scarico. Ha perso magia, ha perso aspettativa, ha perso potere: anche i più piccoli sanno che è solo un modo per dire che riceveranno regali dai grandi.

Per questo ha bisogno di trarre attrattiva dai mille personaggi che Sky ci fa vedere in questo spot con barba bianca e panni rossi: Batman, i pirati dei Caraibi e i personaggi degli altri film.

Sapienti citazioni di pellicole famose, più o meno sfumate, fino alla scena dello sbarco, che francamente di natalizio non ha proprio nulla. Ma Sky promette un Natale più spettacolare, e qui lo spettacolo è veramente in HD.

L’equazione è completa: regali uguale Babbo Natale uguale film, perché Babbo Natale è diventato i mille protagonisti dei film. Regalati Sky.

Dal punto di vista tecnico, il vascello di notte e gli effetti speciali mostrano una grande attenzione al dettaglio, che emerge ancora di più nelle grandi affissioni stradali.

L’ultima affissione in 3D della campagna è tutta speciale, in Corso Buenos Aires a Milano, tipica via di shopping natalizio per milanesi e turisti.

Un enorme scarpone di un Babbo Natale S.W.A.T. (Squadra Speciale Anticrimine) emerge dal maxi pannello ad evidenziare lo slancio del salto, dalla slitta in fiamme il nostro eroe si catapulta a Milano.

Come per le scenografie teatrali, il materiale base è polistirolo ad alta densità; sono stati installati 50 metri cubi per pesare il meno possibile sulla struttura in ferro che sostiene la parte a sbalzo.

L’idea è dei direttori creativi Giorgio Cignoni e Federico Ghiso con la direzione creativa esecutiva di Pino Rozzi e Roberto Battaglia.