Dopo un lungo periodo di quotazioni oro alle stelle ed in continuo rialzo,
nell'ultima settimana il mercato dell'oro segna una brusca virata:
mentre venerdì il mercato azionario delle altre materie prime registrava
un rialzo sufficiente a colmare le perdite subite nei giorni
precedenti, per l'oro non sono mai stati superati i 1380 dollari.
In buona sostanza, alla fine della scorsa settimana il prezzo dell'oro è
rimasto invariato rispetto a quello che si era registrato all'apertura
del mercato.
Marex Spectron, il maggior intermediario finanziario sulla scena
mondiale, specializzato nel mercato delle materie prime, ha espresso
gradi dubbi sulla possibilità di una ripresa già agli inizi della nuova
settimana.
Si guarda all'andamento del dollaro e ad altri dati economici che ai più
non direbbero nulla per capire cosa succerà nelle prossime ore e si
spera in qualche piccola variazione prima della chiusura dei mercati. Vale la pena di investere in oro? che siano monete o lingotti, guarda la pagina investi oro.
I dati certi sono quelli di chiusura della settimana che ci siamo
lasciati alle spalle per cui il valore dell'oro in euro ha registrato un
calo dello 0,8%, attestandosi sui €1040.
Bloomberg nel frattempo ha interrogato ben 35 esperti del mercato
dell'oro, dei quali ben la metà ha dichiarato di aspettarsi in questi
prossimi giorni un vero e proprio crollo dei prezzi.
Per quanto riguarda l'altra metà degli intervistati, una cospicua parte è
convinta molto ottimisticamente in un rialzo dei prezzi mentre solo in 4
ritengono che la situazione rimarrà sostanzialmente stabile.
In generale si respira una brutta aria e gli investitori sono bloccati
da questo clima negativo e stanno a guardare con reverente timore gli
sviluppi sui mercati internazionali, determinando di fatti uno stallo da
cui difficilmente si verrà fuori spontaneamente ed in tempi brevi.
Basti pensare che la scorsa settimana l'SPDR Gold Trust, l' Exchange
Traded Fund, ovvero il fondo d’investimento più importante in assoluto,
ha registrato una uscita di metallo pari a 6 tonnellate ed oltre
determinando così il sottostante a minimi storici che si siano
registrati dagli inizi del 2009.
O ancora si pensi alla Cina, la seconda nazione al mondo per l'acquisto
di oro, che lo scorso venerdì, per la prima volta in due anni, non è
riuscita a piazzare tutti i bond a disposizione: stando ad una
dichiarazione rilasciata al Wall Street Journal da uno storico trader di
China Gunagfa la causa è da imputare alla mancanza di denaro liquido
nelle tasche degli investitori ma anche alla difficoltà di sostenere i
costi necessari a piazzare l'oro sul mercato interbancario che è a sua
volta causa di uno scarso interesse nei confronti del metallo prezioso.
Sembra dunque che si sia innescato un circolo vizioso dal quale, a meno
di improvvisi e al momento imprevedibili cambi di rotta, sarà difficile
uscire.